Minestra antica di erbe selvatiche

Per conservare il ricordo dei piatti di un tempo, dedico questo piccolo post a un piatto che si trova  un po' ovunque. Un tempo zuppe e minestre accompagnavano la vita quotidiana ben oltre la stagione invernale e le infinite ricette a base di erbe primaverili ne sono la più chiara testimonianza. Minestre ricche di sapore, con tutte le erbe selvatiche possibili, diverse da zona a zona e in base al periodo di raccolta. In particolare in questa versione per 4 persone ci sono:

• 1 cipolla grande
• 3 patate (in tutto circa 450 g)
• 2 cucchiaini colmi di dado vegetale nostrano
• 1 l di acqua, olio evo e sale q.b.
• 100 gr di bietole selvatiche
• 50 gr di foglie di borragine
• 50 gr di getti di ortica
• 150 gr misti tra tarassaco, lattuga spinosa, asparagi e piselli selvatici, salvia selvatica, giovani foglie di pratolina, un paio di lampagioni, fiori e foglie di trifoglio pratense, un ciuffo di finocchietto fresco

In una pentola si rosolano la cipolla tagliata a fettine sottili e le patate a cubetti. Si uniscono tutte le erbe tagliate finemente, acqua, dado, sale e si lascia andare la minestra incoperchiata per una mezz'oretta. Si serve calda o tiepida con fette di pane raffermo, una spolverata di grana e un giro d'olio, di quello buono.

Meglio non eccedere con tarassaco, lattuga spinosa e lampagioni (più amari) preferendo salvia, trifoglio, pratolina e asparagi. Poco finocchietto aiuta a equilibrare il sapore senza sovrapporsi agli altri.

Non sembrerà la ricetta più allettante del mondo, ma appartiene alla tradizione e quindi vale la pena conoscerla. A me è piaciuta, e poi chissà, magari a qualcuno viene voglia di andar per erbe il prossimo week-end...