martedì 12 marzo 2013

Frascarelli


Originari delle Marche i frascarelli sono molto diffusi anche nel Lazio. Piatto povero per eccellenza, è una specie di polenta che si presenta con dei grumi di farina o riso; io propongo la versione con il riso che mi ha insegnato Marco,  ma come dicevo ce ne sono almeno tre diverse tra loro. Frascarelli di sola farina e acqua (detti dei poveretti), quelli in cui i tipici grumi si ottengono con aggiunta di un uovo (dei signori) e poi, appunto, quelli con il riso, forse i più diffusi anche perché più facili da realizzare. 
Confesso che non credevo il risultato sarebbe stato così gradevole, certamente come nel caso di una classica polenta di mais tanto sugo è fondamentale. La tradizione lo vuole con pancetta o salsiccia, ma vanno benissimo anche ragù,  pomodoro, sugo di funghi, ecc.
 Per 4 persone servono:
  • 280 gr di riso
  • 200 gr di farina 
  • 1,5 l di acqua circa
  • sale q.b.
Si mette l'acqua in una pentola, una volta giunta a bollore si aggiunge il sale, in quantità analoga a quella che si utilizzerebbe per cuocere la pasta. Nel dubbio meglio metterne poco, si farà sempre tempo ad aggiungerne. Ora si versa il riso, lasciandolo cuocere per una decina di minuti. A questo punto si aggiunge la farina a pioggia, rimestando continuamente con una frusta e si procede la cottura per qualche minuto (circa 4-5), finché la farina risulterà cotta. Potete decidere liberamente se la preferite più morbida o più consistente, semplicemente aggiungendo o meno altra acqua. Una volta cotta si versa la polenta su un tagliere o nei piatti singoli, aggiungendo abbondante condimento.

Curiosità: venivano preparati per le puerpere, poiché si riteneva favorissero la formazione del latte.

12 commenti:

  1. Buonaaaaa...ma a qual punto di cottura del riso posso versare la farina per arrivare a cottura perfetta di entrambi?
    Sai cara che questo mese grazie ai tuoi insegnamenti ho ridotto ad un terzo la spesa alimentare mensile? Mentre per quanto riguarda le spese per i detersivi sai bene che ci ho pensato da me...
    Un bacio!

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    1. Per essere sicura ti consiglio a 4 minuti dalla fine della cottura del riso, così sarai certa che sarà cotta anche la farina. Ma non preoccuparti se il riso dovesse scuocere un po', in alcune versioni è altamente consigliato che ciò succeda, per ottenere una polentina più omogenea e cremosa. E poi lo sai: va sempre tutto bene! Ma davvero hai ridotto così tanto le spese? Sono certa che non sia merito mio, mi sembra che te la avassi già benissimo da sola, ma nonostante questo mi fa troppo piacere pensare che magari un'ispirazione alrisparmio l'hai presa anche da qui! Un abbraccio forte! ;)

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    2. Grazie Madda...esaustiva come sempre! Sì...ce l'ho fatta a ridurre alla grande, di questo passo spero di farcela a far tornare un po' i conti, ultimamente non quadravano proprio... (che poi a causa delle tasse noi si debba tirare sul cibo non è proprio corretto...)

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    3. hai proprio ragione, anche perché non è pensabile dover rinunciare a del cibo buono, per pagare le bollette, e come ben sai è uno dei motivi per cui esiste il mio blog. Anzi piatti poveri, ma con ingredienti genuini!! Ciao!

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    1. Starni vero? Anche per me sono una novità, e ripeto, non credevo mi sarebbero piaciuti così tanto!

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  3. Maddy, sono passata per augurarti un sereno fine settimana.
    Ti abbraccio

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    1. Annina scusa! E' un sacco che manco dal mio bloggino, ma non credere di essere mai mancata nei miei pensieri...Anzi!!

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  4. buonissimi!! mia mamma li fa in versione povera, con un sughetto di pomodoro "di recupero", cioè con cipolla e i ritagli del prosciutto,
    sulla tavola di legno e noi tutti intorno a pescare con la forchetta cercando di non farsi rubare dal vicino la propria parte! da leccarsi i baffi!!!

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    1. Che bello! Sapevo del tagliere, mi sembra una cosa meravigliosa, proprio il vero significato della condivisione. E' una cosa meravigliosa. P.s. Chissà che buoni quelli di tua mamma!! Ciao Maria, a presto!!

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