Mi spiace postare ora questo dolce delle feste, di fatto l'ho preparato solo oggi perché finalmente ho avuto la ricetta. Tellaro è uno splendido antico borgo marinaro del levante ligure con una tradizione gastronomica di tutto rispetto, come testimonia anche questa ricetta facilissima e squisita. Quanto a ingredienti si tratta di un impasto del tutto simile a quello del pandolce, fatto però con lievito istantaneo, e quindi senza bisogno di particolari lavorazioni, e lunghe lievitazioni.
Viene di media consistenza grazie a uova e lievito, dura diversi giorni se chiuso nel cellophane o in un sacchetto di plastica, e fa fare un figurone perché viene bellissimo!
Sicuramente i pinoli non sono economici, però qui li ho messi per rispettare la ricetta tradizionale e per riportarla correttamente, tuttavia ottimi ripieni sono anche noci e fichi secchi, gocce di cioccolato, o solo uvetta. La mia farcia era costituita all'incirca da 150 grammi di uvetta, 40 di canditi e 40 di pinoli. Per una focaccia di 23 centimetri di diametro servono:
- 350 gr di farina
- 200 gr di zucchero
- 100 gr di burro
- 100 gr di latte
- 230-250 gr tra uvetta, pinoli e canditi
- 2 uova
- 1/2 cucchiaino raso di semi di finocchio (facoltativi)
- 1 bustina di lievito per dolci
Alla farina si aggiungono lievito, zucchero, latte, uova e il burro precedentemente sciolto, ottenendo un impasto molto appiccicoso e piuttosto consistente. in questo modo sarà in grado di sostenere il ripieno che altrimenti cadrebbe sul fondo dello stampo. Si uniscono poi gli altri ingredienti, si lavora il tutto un minuto per amalgamare bene il ripieno, disponendo poi il composto in una teglia coperta di carta da forno. Ancora qualche pinolo sulla superficie, una spolverata di zucchero e in forno preriscaldato a 180 gradi per 35-40 minuti. Vale sempre la prova stecchino dopo i primi 35. Voilà!
Se utilizzate le gocce di cioccolato ricordate che danno umidità, quindi meglio metterne meno del peso indicato per il ripieno o
fare un impasto più asciutto con meno latte.
Curiosità: nel vicino paese di San Terenzo con un impasto analogo si prepara il Poncré, ideato agli inizi del XX secolo come alternativa al pandolce genovese, fatto nel classico stampo del plum-cake di cui non a caso ricorda il nome, modificato (o storpiato) nel dialetto locale.
Curiosità: nel vicino paese di San Terenzo con un impasto analogo si prepara il Poncré, ideato agli inizi del XX secolo come alternativa al pandolce genovese, fatto nel classico stampo del plum-cake di cui non a caso ricorda il nome, modificato (o storpiato) nel dialetto locale.
Cara Maddalena, qui dura poco...perchè ce lo mangiamo in fretta.Grazie delle tue belle ricette e davvero un buonissimo 2013!!!!
RispondiEliminaGrazie che gentili!! Non posso che augurare anch'io che quest'anno vada per il meglio, che porti maggiore serenità e spero proprio che continueremo a sentirci!!! Un abbraccio!
Elimina